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Casini: “Delbono? Una storia meschina”

E’ qui per presentare il libro di Aldo Cazzullo “L’Italia de noantri”, ma appena arriva in piazzetta Morandi, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini è chiamato a rispondere di tutt’altro. La domanda, secca: c’è l’intesa o no sulla candidatura lampo di Giancarlo Mazzuca? <Io l’ho imparato dai giornali. L’approccio del Pdl è sbagliato ed è questo il problema. Ma se hanno già scelto il candidato vuol dire che si sentono autosufficienti>. I cronisti insistono: l’accordo col Pdl è possibile? <La disponibilità c’è – avvisa – ma solo nel caso in cui ci siano delle novità vere>.

Né sì, né no, quanto piuttosto un “forse”, insomma. Difficile semmai decifrare da cosa dipenda. Lo accompagna l’onorevole Gian Luca Galletti, stringe la mano sull’ingresso a Giorgio Guazzaloca, Casini non chiude del tutto la porta al Popolo delle Libertà, nonostante abbia accusato il colpo della candidatura a sindaco di Mazzuca, annunciata ieri mattina sul Resto del Carlino e blindata appena due ore dopo dai vertici nazionali del partito. Un fatto che ha spiazzato tutti, ma che certo non cambia l’analisi di Casini. <Ora servono persone migliori – avverte – perché questa città è stata umiliata. Noi crediamo che la sinistra debba riflettere, dopo il quinquennio perso di Sergio Cofferati e questi 8 mesi finiti in questo modo misero>.

Sciabolate contro il Flavio Delbono e il Partito Democratico da parte del leader dell’Udc, che parla delle dimissioni del sindaco come di <una storia di mediocrità, partita da quei 400 euro in più intascati per rimborsi di spese mai avvenuti. E’ una vicenda meschina, soprattutto in una città come Bologna che ha avuto tante personalità importanti, non solo tra i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni>. Il leader Udc ha pensa alla gente comune, <quelle migliaia di uomini e donne del Partito comunista che per tanti anni hanno lavorato gratis per le Feste dell’Unità – avverte – Sono persone che c’hanno creduto. Oggi invece siamo arrivati alla farsa>. Questo il punto da cui la gente deve ripartire, spiega Casini, cercando di avere una maggiore consapevolezza di quanto avvenuto. <Sento dire poi che c’è un certo Bonaccini – aggiunge – che pare sia segretario regionale del Pd, che dice che l’Udc deve dare presto una risposta ai democratici su eventuali alleanze. Ma come parla? Che si prenda del tempo per riflettere, che faccia una pausa perché il suo partito ne ha bisogno>. La diagnosi di Casini trova il problema nel metodo della politica. <Oggi tutti si preoccupano di fare – spiega – invece dovremmo tutti fermarci a pensare>. Guazzaloca poi raccoglie gli strali lanciati in questi mesi punto per punto contro l’amministrazione Delbono e li scaglia in un colpo solo contro un centrosinistra <pappa e ciccia, fautore di un metodo di amicalità, di compromessi che Bologna non si può più permettere. Se dopo Cofferati – dice l’ex sindaco – pensavo avessimo toccato il fondo, adesso penso che lo toccheremo più avanti se alle prossime elezioni vincerà ancora il Partito democratico>. Numeri, dati, fatti e circostanze: tutto fa pensare a un comizio elettorale da candidato sindaco. Ma a fine serata la discesa in campo non c’è. Cosa farà Guazzaloca? <Potrei anche non fare nulla in termini di candidature, certo è che lavorerò per la mia città, come ho fatto negli ultimi trent’anni>.

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