Sindacalisti 2.0 al Corriere della Sera

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In fatto di battaglie sindacali dentro le redazioni dei giornali, finora ho visto e vissuto sempre un modello dialettico standard.  Generalmente nel momento di crisi, l’azienda propone tagli al personale, il personale a sua volta proclama lo stato di agitazione, e generalmente la comunicazione tra le parti è abbastanza asciutta: la proprietà dice ‘non ci sono soldi, dobbiamo tagliare’, i dipendenti dicono ‘no ai tagli, fate investimenti per rilanciare’.

Al Corriere invece i giornalisti stanno assumendo una posizione innovativa (almeno per me), e invece di opporre solo il ‘no ai tagli’, stanno utilizzando gli spazi comunicativi che spettano di diritto al comitato di redazione, per indagare e raccontare ciò che potrebbe aver portato alla crisi del gruppo RCS. E’ un terreno certamente scivoloso, ma molto interessante soprattutto in un contesto in cui non esiste un unico proprietario ma un’articolata serie di azionisti e accordi, e in un giornale che in passato è stato oggetto di tentativi di scalate, patti sottobanco, e tante altre strane vicende.

Sentiamo Grillo dire spesso ai giornalisti “Guardate chi sono i padroni dei vostri giornali”. I giornalisti del Corriere secondo me a questo punto sono gli unici che lo fanno, con buona pace della proprietà. La trasparenza è un valore non solo nell’informazione, ma anche su chi la fa. Ecco uno degli articoli/comunicati sindacali pubblicati.

Disclosure: per trasparenza, faccio presente che collaboro con l’edizione online del Corriere della Sera.

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